Ippocrate, Padre della medicina moderna, già 2.500 anni fa diceva “Lasciate che il Cibo sia la vostra Medicina e la Medicina il vostro Cibo” e che “Tutte le patologie originano dall’intestino”.

Si era già accorto di come diete e stili di vita sbagliati possano impattare negativamente sulla salute delle persone e aveva intuito l’enorme importanza della funzione intestinale.

L’intestino: un organo preziosissimo dalle mille funzioni

Oltre alla nota funzione di digestione e assorbimento dei nutrienti, l’intestino rappresenta un’importante barriera che divide il mondo esterno e quello interno e possiede altre funzioni fondamentali, svolgendo ad esempio un’importante attività di regolazione immunitaria: il 60-70% delle cellule immunitarie dell’organismo deputate al riconoscimento di potenziali “nemici” che derivano dagli alimenti e dai batteri patogeni si trova infatti al di sotto della barriera intestinale. Sempre a livello della barriera intestinale avviene anche la regolazione del pH che permette agli enzimi che si trovano nell’intestino di funzionare come dovrebbero, la sintesi di alcune vitamine (ad esempio la vitamina B e K3), la regolazione della peristalsi intestinale, la produzione di alcuni ormoni e neurotrasmettitori come ad esempio la serotonina (detto “l’ormone della felicità”).

 

Cos’è il microbiota intestinale

Tutte queste fondamentali funzioni sono possibili anche grazie al MICROBIOTA INTESTINALEIl tratto gastrointestinale ospita circa centomila miliardi di microrganismi che rappresentano più del 70% di tutti i microbi presenti nei vari distretti del corpo umano (tra pelle, naso, bocca e vie urogenitali). La sola popolazione di microbi intestinali è costituita da oltre 700 diverse specie batteriche, con una densità che raggiunge i livelli massimi nella parte finale del colon. La maggior parte di questi microrganismi sono batteri e quelli che predominano sono 4: Bacteroidetes, Firmicutes, Actinobacteria e Proteobacteria. I primi due “tipi” (o meglio “phyla”) rappresentano oltre il 90% del totale.

Ognuno di noi però possiede una combinazione di microrganismi intestinali differente e molto variabile e questo insieme di batteri viene chiamato “microbiota intestinale” (in passato si usava il termine di “flora batterica intestinale”).

Cos’è la disbiosi

Quando l’equilibrio tra queste specie batteriche viene a mancare si parla di disbiosi, condizione che sempre più spesso viene scoperta alla base di alcune delle patologie più diffuse nella moderna società occidentalizzata. Questa disbiosi può essere:

  • un’alterazione data dalla diminuzione del numero di batteri buoni rispetto a quelli patogeni,
  • un aumento eccessivo del numero di batteri buoni (che possono ad esempio causare un’eccessiva produzione di gas)
  • uno spostamento di batteri (buoni o patogeni) in una sede insolita. Ad esempio, una bassa acidità di stomaco e una cattiva digestione possono favorire la risalita di batteri buoni dal colon (ultimo tratto dell’intestino) causando una fermentazione eccessiva nel primo tratto intestinale (in questo caso si parla di SIBO ossia sovracrescita batterica del piccolo intestino).

Il microbiota intestinale influisce ed è influenzato anche dal terreno in cui si trova: la mucosa intestinale.

La mucosa intestinale è una barriera che si definisce “selettivamente permeabile” perché è formata da cellule molto compatte che permettono il passaggio solo di alcune sostanze ben selezionate, ossia i nutrienti di cui abbiamo bisogno.

Alcune situazioni possono andare a danneggiare questa barriera: diete sbilanciate, stress, eccessivo esercizio fisico, farmaci, malattie intestinali e non solo. Quando la barriera inizia a danneggiarsi le giunzioni tra le cellule si allargano come le maglie di un tessuto e lasciano passare ciò che non dovrebbe al di sotto della mucosa intestinale dove c’è il sistema immunitario pronto ad agire e dove ci sono i nostri vasi del sangue. Riescono a passare nutrienti e molecole grosse non correttamente digerite (tipo il glutine o altre proteine), tossine, batteri, quantità non controllate di sostanze introdotte con la dieta,..

Questa situazione viene chiamata Leaky gut (intestino permeabile o gocciolante).

 

Un’alimentazione sana e varia contribuisce a nutrire il nostro microbiota.

La disbiosi e le alterazioni della permeabilità intestinale sono inevitabilmente connesse.

Non può esistere un intestino sano con un microbiota malato né un microbiota sano in un intestino malato.
Quando la barriera si danneggia, viene favorita la disbiosi intestinale: i batteri non riescono a vivere correttamente sul tessuto infiammato e danneggiato, ma allo stesso tempo una disbiosi intestinale data dal consumo eccessivo di antibiotici o altri farmaci, da uno scarso apporto di fibre, da stress o altre patologie, può far indebolire e infiammare la barriera intestinale e causare leaky gut.

 

Su questo argomento c’è molto ancora da scoprire e studiare, perché oltre ai batteri (che sono più noti), sono presenti nel nostro intestino anche funghi, virus e protozoi il cui equilibrio gioca un ruolo importante: sono nati tanti test interessanti sul microbiota intestinale (e anche sul micobiota, ossia i funghi), ma sono esami ancora molto costosi e a volte poco pratici.

 

La via più equilibrata e semplice è quella di nutrire l’intestino ed equilibrare il microbiota tramite uno stile di vita sano a tavola e non solo.

Quello che se consumato in modo regolare può causare disbiosi intestinale e leaky gut:

  • Zuccheri semplici aggiunti
  • Alcolici
  • Alimenti poveri di fibre
  • Antibiotici negli alimenti
  • Alcuni additivi e conservanti (tipo solfati e solfiti)
  • Eccesso di pesticidi e antiparassitari
  • Diete eccessivamente selettive e monotone

Gli alimenti che fanno bene all’intestino

  • Fibre alimentari (frutta e verdura, legumi, cereali integrali)
  • Alimenti fermentati (verdure fermentate, kefir, yogurt, pane a lievito madre,..)
  • Variabilità delle scelte alimentari

Importante fare poi attenzione all’eccesso di igiene (disinfettare gli alimenti o in modo maniacale ogni superficie), agli alcolici, al fumo di sigaretta e all’abuso di farmaci; anche queste abitudini possono indebolire il microbiota intestinale.

 

 

Ha contribuito a questo contenuto Laura Lodi, dietista PCM.


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